LA LENTA APOSTASIA DI CASTIGLIONE 1 - Continua

  • 22/05/2021
  • Don Gabriele

LA LENTA APOSTASIA DI CASTIGLIONE 1 - Continua

Cari fedeli, che cosa significa “apostasia”? Significa ripudio della propria fede. Gli ultimi due Papi ne hanno parlato espressamente in riferimento all’Europa (e noi siamo in Europa). Chi pensa che Castiglione sia un’isola felice al proposito, si sbaglia di grosso. Ci sono segni evidentissimi e preoccupanti di apostasia, tanto più preoccupanti quanto più il disinteresse della maggior parte dei battezzati di Castiglione al proposito risulta evidente. Un esempio. Lunedì 10 maggio, sera, Rosario itinerante (pochissima gente): inizia la preghiera, da un portico esce una coppia di giovani di Castiglione, guardano e vanno per la loro strada. Arriva una coppia di giovani mussulmani (ragazzo e ragazza): si fermano, con rispetto, per tutto il tempo della preghiera, poi vanno per la loro strada. Questo episodio fotografa ciò che sta accadendo: quei giovani mussulmani hanno manifestato il loro rispetto, i giovani Castiglionesi il loro disinteresse. Certo occorre riflettere perché è così: c’è in ballo l’educazione ricevuta, l’incidenza della comunità cristiana etc. etc. Io mi limito in questo breve scritto a rilevare la situazione: Castiglione sta lentamente abbandonando la fede cristiana. E facendo così, Castiglione vuole male a se stesso, perché rinnega le sue radici e un albero senza radici … muore. E i segni di questo morire sono evidenti, anche se coperti da molto belletto. Il segno più manifesto è la tristezza. Quanta tristezza c’è in giro e quanti tentativi sbagliati di vincerla. E non è dovuta – questa tristezza – al retaggio dell’incidenza della pandemia. Gli occhi vuoti sono gli stessi di prima. C’è un farsi male che accomuna ormai l’Occidente il quale, rifiutando la dimensione trascendente del vivere, si preclude anche la sorgente della gioia. Guadatevi in giro! Tutto ciò che l’Europa è – e i nostri paesi sono – vengono del genio del cristianesimo. Eppure questa eredità non solo non viene riconosciuta, ma si prova anche nei suoi confronti quasi una sorta di odio. Eppure, solo per fare un esempio: che cosa sarebbe Castiglione senza le sue chiese e le sue opere d’arte? Un agglomerato di abitazioni senza un’anima. Che cosa sarebbe Castiglione senza la parrocchia, la sua vita, la sua vivacità, la sua proposta di vita alternativa? Un deserto di pragmatismo. Eppure, eppure … si nota una sottile ostilità, perché ci si sente ingiustamente giudicati dal fatto che la parrocchia proponga stili diversi di vivere, il prete (se non fa il compagnone, perché allora va bene, salvo poi non prenderlo sul serio) è oggetto di un astio sottile. Che cosa diventerai, Castiglione, se dimenticherai Dio? Non vedi i segni della tua decadenza? (Continua).

Il vostro parroco

Don Gabriele

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