CON SERENA FIDUCIA

  • 09/10/2021
  • Don Gabriele

CON SERENA FIDUCIA

Cari fedeli, se guardo alle situazioni di povertà morale, spirituale ed economica presenti nella nostra comunità sono tentato di lasciarmi cadere le braccia. La pandemia – per molti versi – ha lasciato tante persone che assomigliano a “gusci vuoti”: depressione, terrore di ammalarsi, povertà, cinismo, mancanza di fiducia nel futuro, abbandono della fede e della relativa pratica religiosa. Questo vuoto è molto pericoloso perché rischia di essere “riempito” da surrogati. Anzi, ha già cominciato ad essere riempito di surrogati. Si ha l’impressione di avere tra le mani un arco allentato, che non è più in grado di scagliare frecce. Tuttavia, come sempre, in ogni situazione di vita ed in ogni frangente, così come in ciascun tornante della storia, ci dobbiamo sforzare di trovare la parte positiva, facendo leva su di essa. Anche se il discernimento non è semplice. Io vorrei condividere con voi una parola di serena fiducia che si basa innanzi tutto sulla fede: Dio, come ho già ricordato molte volte, non lascia incompiuto ciò che ha iniziato. Se Egli in Gesù ha operato l’umana redenzione, significa che ciascuno di noi è già potenzialmente raggiunto e redento. Nessuno è escluso dalla misericordia! Tuttavia questo dono è “proattivo”, cioè non può essere accolto passivamente. L’altra facciata della medaglia è il nostro amore per Lui, la nostra riconoscenza, il vivere nel suo orizzonte. La fede, sul versante di Dio, è essere accolti da Lui, e sul nostro versante è accoglierLo. Ma come è possibile, se Dio non si vede? In Gesù, però, Egli si è fatto visibile. La persona di Gesù, le sue parole, i suoi gesti, il Vangelo, i Sacramenti che rendono attuali le parole e i gesti di Gesù nella storia di ciascuno di noi … tutto questo è la “visibilità” di Dio. E non solo: pensiamo a tutta la bellezza della creazione, che ci parla di un Dio che è bellezza: se sono così belle le sue opere, come deve essere Lui! L’altra parola di fiducia è sugli uomini e le donne del nostro tempo: scopriamo i doni belli che ciascuno dei nostri fratelli porta con sé. Presi insieme non possono non infondere in noi la fiducia. C’è ancora una bella umanità, che si esprime in una variegata serie di atti di amore, di dedizione, di pazienza, di disponibilità. Andiamo avanti con serena fiducia: Dio non manca alla parola e tra noi ci sono tanti uomini e donne che non vengono meno al compito di esprimere la ricchezza innata che il Signore ha largamente diffuso nelle sue creature.

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