LA MESSA, I BAMBINI E I GENITORI
LA MESSA, I BAMBINI E I GENITORI
Cari fedeli, mentre sono iniziate le SS. Quarantore, durante le quali Gesù solennemente esposto nel sacramento del suo Corpo e del suo Sangue ci parla con parole che solo il cuore silenzioso e raccolto intende e ci invita alla comunione con sé, il mio pensiero va ai bambini, ai ragazzi e ai loro genitori. Ho avuto modo di parlare con tutti i catechisti in questi giorni e ho appreso con dispiacere che un certo numero di bambini non frequenta la Messa perché i genitori non li porta o addirittura li distoglie da questo appuntamento, anche se i piccoli vorrebbero partecipare. Molti sono i motivi: tutti (tranne la malattia) però cedono dinanzi alla centralità che riveste la partecipazione alla Messa. Riporto qui due domande formulate da due bambini di prima Comunione al papa Benedetto il 15 ottobre 2015, che mi sembrano interessanti. La prima bambina, Giulia, ha domandato al Papa: «Santità, tutti ci dicono che è importante andare a Messa alla domenica. Noi ci andremmo volentieri ma spesso i nostri genitori non ci accompagnano perché alla domenica dormono, il papà e la mamma di un mio amico lavorano in un negozio e noi spesso andiamo fuori città per trovare i nonni. Puoi dire a loro una parola perché capiscano che è importante andare a Messa insieme, ogni domenica?» Riterrei di sì, naturalmente, con grande amore, con grande rispetto per i genitori che, certamente, hanno tante cose da fare. Ma tuttavia, con il rispetto e l’amore di una figlia, si può dire: cara mamma, caro papà, sarebbe così importante per noi tutti, anche per te incontrarci con Gesù. Questo ci arricchisce, porta un elemento importante alla nostra vita. Insieme troviamo un po' di tempo, possiamo trovare una possibilità. Forse anche dove abita la nonna si troverà la possibilità. In una parola direi, con grande amore e rispetto per i genitori, direi loro: "Capite che questo non è solo importante per me, non lo dicono solo i catechisti, è importante per tutti noi; e sarà una luce della domenica per tutta la nostra famiglia". Alessandro ha chiesto poi a Benedetto XVI: «A cosa serve andare alla Santa Messa e ricevere la Comunione per la vita di tutti i giorni?» Serve per trovare il centro della vita. Noi la viviamo in mezzo a tante cose. E le persone che non vanno in chiesa non sanno che a loro manca proprio Gesù. Sentono però che manca qualcosa nella loro vita. Se Dio resta assente nella mia vita, se Gesù è assente dalla mia vita, mi manca una guida, mi manca una amicizia essenziale, mi manca anche una gioia che è importante per la vita. La forza anche di crescere come uomo, di superare i miei vizi e di maturare umanamente. Quindi, non vediamo subito l'effetto dell'essere con Gesù quando andiamo alla Comunione; lo si vede col tempo. Come anche, nel corso delle settimane, degli anni, si sente sempre più l'assenza di Dio, l'assenza di Gesù. È una lacuna fondamentale e distruttiva. Potrei adesso facilmente parlare dei Paesi dove l'ateismo ha governato per anni; come ne sono risultate distrutte le anime, ed anche la terra; e così possiamo vedere che è importante, anzi, direi, fondamentale, nutrirsi di Gesù nella Comunione. E’ Lui che ci dà la luce, ci offre la guida per la nostra vita, una guida della quale abbiamo bisogno”. Lasciamoci illuminare da queste parole (che sono rivolte anche ai “grandi”) e aiutiamo i nostri bambini e ragazzi a vivere questo appuntamento settimanale col Signore. Viviamolo soprattutto noi adulti, che abbiamo la terribile responsabilità di essere gli educatori delle nuove generazioni.