LA PACE E’ POSSIBILE

  • 01/01/2023
  • Don Gabriele

LA PACE E’ POSSIBILE

Riporto alcuni passaggi del Messaggio della Pace per la Giornata Mondiale del 1973 scritto da S. Paolo VI

A Voi, Uomini responsabili degli interessi supremi dell'umanità, Governanti, Diplomatici, Rappresentanti delle Nazioni, Politici, Filosofi e Scienziati, Pubblicisti, Industriali, Sindacalisti, Militari, Artisti, Operatori tutti nelle sorti delle relazioni fra i Popoli, fra gli Stati, fra le Tribù, fra le Classi, fra le Famiglie umane. A Voi, Uomini cittadini del mondo, a voi, giovani della generazione che sale, Studenti, Maestri, Lavoratori, Donne; a Voi, gente che pensa, che spera e dispera, che soffre; a Voi, Poveri e Orfani e vittime dell'odio, dell'egoismo e dell'ingiustizia che ancora prevale. Osiamo rivolgere ancora una volta la nostra voce, umile e forte, profeta come siamo d'una Parola che ci sovrasta e c'invade, avvocato vostro, e non d'alcun nostro interesse, fratello d'ogni persona di buona volontà, samaritano appiedato accanto a chiunque piange e attende soccorso, servo, come ci dichiariamo, dei servi di Dio, della verità, della libertà, della giustizia, dello sviluppo e della speranza, per parlarvi, anche in questo nuovo anno 1973, della Pace. Sì, della Pace! non ricusate di ascoltarci, anche se di questo tema voi tutto conoscete, o credete conoscere. Il nostro annunzio è semplice come un assioma: la pace è possibile. (…). La pace è possibile, se veramente voluta; e se la pace è possibile, essa è doverosa. (…). Non lasciamo decadere l'idea della pace, non la speranza della pace, non l'aspirazione, non l'esperienza; ma rinnoviamone sempre nei cuori il desiderio, a tutti i livelli: nel cenacolo segreto delle coscienze, nella convivenza familiare, nella dialettica dei contrasti sociali, nei rapporti fra le classi e fra le Nazioni, nel sostegno alle iniziative e alle istituzioni internazionali che hanno la pace per loro bandiera. Rendiamola possibile, la pace, predicando l'amicizia e praticando l'amore del prossimo, la giustizia ed il perdono cristiano; apriamole le porte, ove fosse estromessa, con trattative leali e rivolte a sincere conclusioni positive; non rifiutiamo qualche sacrificio, che, senza offendere la dignità di chi si fa generoso, renda la pace più rapida, cordiale e duratura. Alle smentite tragiche e insuperabili, che sembrano costituire la spietata realtà della storia dei nostri giorni, alle seduzioni della forza pugnace, alla violenza cieca che colpisce gli innocenti, alle insidie nascoste ed operanti per speculare sui grossi affari della guerra e per opprimere ed asservire le genti più deboli, all'angosciosa domanda infine, che sempre ci incalza: è mai possibile fra gli uomini la pace? una vera pace? facciamo balzare dal nostro cuore, pieno di fede e forte d'amore, la semplice e vittoriosa risposta: Sì! Una risposta che ci spinge ad essere promotori di pace con sacrificio, con sincero e perseverante amore per l'umanità. Eco alla nostra risposta, benedicente e beneaugurante nel nome di Cristo: Sì!

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